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Su questo blog si parla solo di Maremma. Col cavolo.
Con la scusa che le conchiglie trasportate dal mare arrivano anche da spiaggie più lontane, voglio portarne qualcuna dalle rive del lago Maggiore e del fiume Ticino. Tra Piemonte e Lombardia, dove mi ha portato ieri un viaggio di lavoro e davvero a un passo dalla Svizzera.
Due giorni, affrontando 12 ore di viaggio in auto e un caldo pazzesco, superiore anche a ll’afa siciliana: come ci hanno detto gente di Palermo ma anche di Napoli in visita da queste parti. Eppure da questi 37 gradi si avvistavano le nevi del Monte Rosa! …
Entrare in Pianura Padania dal Piemonte è tutto un altro effetto. Al contrario di ciò che si trova dopo Bologna, qui la campagna è molto più ricca: di alberi, boschi, torrenti, colline e soprattutto vigne. Tanto da assomigliare inaspettatamente alla Toscana. Ed infatti da queste parti ci sono grandi produzioni di vini come Il Moscato d’Asti e il Monferrato; ne ho incontrato i cartelli lungo i campi e le loro – analoghe alle nostre – “strade del vino”. Le vigne, coltivate su colline meno morbide delle nostre, si intrecciano tra strette striscie di terra e si inerpicano su colline aguzze.
I paesini sono deserti e riescono ad assomigliare per il loro disordine ad alcuni borghi della sicilia, con le facciate riarse che emettono luce accecante e i panni stesi al sole davanti ai granai. E le architetture vecchie di queste parti sono disposte intorno alla corte, dove d’inverno la neve ostruisce un pò meno il cortile.
Non ci sono ristoranti. Da queste parti la gente mangia a casa o ai self-service in pianura.

Le foto provengono dalla stanza del mio sudicio “green motel” a Sesto Calende sul lago Maggiore, pochi km oltre il confine con la Lombardia. E dalla strada del paese, che si trova sulle rive del Ticino e che non ho potuto fare a meno di chiamare “lungomare” anche se qui è l’unica cosa davvero lontana. Eppure i centri abitati vicino a questi specchi d’acqua accolgono tutta la gente del posto che non parte per le vacanze e che viene a passeggiare e a passare la serata come se fosse una riviera. E non mancano nemmeno le gite in gommone, il gelato, il rum: davvero niente a che fare con i paesoni della Lombardia.

La foto con i libri è scattata oltre la porta di un vecchio circolo velico sul lago Maggiore, dove stavano allestendo una esposizione. L’altra, viene dal cantiere di uno dei nostri clienti. Tutte le foto sono bruciate come il caldo pazzesco che ho sopportato in questi posti. Altro che Padania, questo pare il Messico.
Ho altre cose da scrivere, lo farò nel weekend se avrò tempo. Altrimenti il mio prossimo contributo al blog potrebbe arrivare solo dopo il 18 Agosto, quando tornerò dal mio viaggio in Russia. ( Ma non è detto, se tra Mosca e Nizhny Novgorod trovo il tempo e una postazione per scrivere qualcosa o lasciare qualche foto ) .

Altro che conchiglie di Maremma. Confido in qualche post pertinente da Elisa o Valentina. Ma non ci spero molto.
Saluti a tutti