Scordatevi l’itinerario. Dimenticate le istruzioni per arrivare in questa, che secondo me, è la cala più bella in Maremma. Trovata, persa e ritrovata a distanza di 2 anni. Una delle poche spiagge sabbiose tra gli scogli, un tuffo mozzafiato dalla panoramica dell’Argentario dal quale ho realizzato questo scatto al tramonto. A quest’ora, quando ormai la spiaggia è deserta, i raggi dell’ultimo sole e l’ombra della punta con i resti della torre spagnola, tagliano la baia in due mondi di luce.

Onde di pietra emergono dalla sabbia, ricci e pesci fino alla riva, perle di vetro consumate dal mare luccicano come smeraldi di ghiaccio sul bagnasciuga. Il suo percorso ripidissimo di mezz’ora la preserva dal turismo più becero, almeno quello dei materassini scoppiati, delle vasche di riso abbandonate nella pineta e degli scheletri di grazielle.