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Shangai, l’altra sponda di Marina

Pomeriggio a Shangai. Il quartiere mezzogiorno della Maremma, il lato triste di marina o il lato povero che ritrova la sua ricchezza in ciò che non ha già  esaurito.

Ho trascorso il gelido pomeriggio di ieri tra la spiaggia e le vie che si confondono ancora senza marciapiedi sotto la pineta. Il quartiere di Shangai da sempre così soprannominato per le baracche e per i colori sgargianti di un’ area che sembrava avere poco a che fare con quella borghese dell’oltre canale, è nato negli anni ’50 ospitando le case dei pescatori. Perchè il ponte ha sempre fatto da confine tra i villeggianti e i pescatori. E le sponde si sono sempre divise l’utilizzo tra le imbarcazioni piccole e sudice e il luna park, anch’esso polveroso come un villaggio del west.

CONTINUA…

Alberese, il parco e l’ombrone sul National Geographic

In primo piano la spiaggia di Alberese, sullo sfondo la costruzione sregolata di Marina di Grosseto

Il National Geographic di questo mese dedica due pagine alla Maremma, quella perla di territorio tra Talamone e Marina di Grosseto”. Raccontando degli sforzi che portarono alla creazione nel 1975 del secondo parco nazionale protetto d’Italia dopo quello del Ticino, il Parco dell’Uccellina. Salvando questa meravigliosa zona dalle speculazioni edilizie e dalle “valorizzazioni” intese come lottizzazioni della terra agraria un tempo dominio delle pinete, dei cavalli e delle vacche maremanne.

Ecco perché in questo caso direi che la bella Maremma finisce proprio a Principina a Mare, ultima zona in parte preservata prima del canale San Rocco e soprattutto prima della “speculata” Marina di Grosseto. Il cuore del parco, citato anche dalle pagine del NG, è Cala di Forno.

No col gelato, congelato!

Formazioni di ghiaccio sul parabrezzaUn regalo a chi mi trova la citazione sul titolo del post.
Due scatti esemplari di questa mattina che riassumono la Maremma di questa settimana: brina che stratifica in ghiaccio, nebbia che segue il letto del fiume ombrone fin quasi alla foce, traffico quasi in tilt di una popolazione non abituata al bianco sulle strade. Il sole in verità  aveva i colori del tramonto stamattina.

Le stupefacenti formazioni di ghiaccio imitano le sagome di una foresta nordica con felci e abeti, ma dietro il parabrezza ghiacciato c’è un maremmano campo coltivato ad olivi. Quando uscendo in ritardo dal portone di casa mi sono reso conto che avrei anche dovuto aspettare che il motore si scaldasse, sono corso nuovamente dentro a prendere la macchina fotografica prima che l’aria calda sciogliesse il ghiaccio.

Scatti aggiunti alla galleria di Maremma.

Monte Amiata, scatti di Natale

panorama-amiata_smamiata-tramonto-giallo_smSembra il fondale per il presepe, con il paese di Montegiovi. Due scatti ripresi tornando dalla strada per l’Amiata, dove ho trascorso il Natale in famiglia. Dopo una settimana intera di pioggia, il ritorno del tramonto è stato particolarmente giallo. Il paese più lontano è Castel del Piano. Sul secondo scatto, il sole basso proietta la sagoma del Montelabro sulle pendici dell’antico vulcano Amiata. Due panorami che considero natalizi per il loro contenuto paesaggisitico minuto e dettagliato. Buon Natale a tutti.

Le capanne di Principina

principina_a_mare_capanne_05le capanne di principina a mare, verso la foce del fiume ombronele capanne di principina a mare, verso la foce del fiume ombronele capanne di principina a mare, verso la foce del fiume ombroneprincipina_a_mare_capanne_02_0

Ancora sulla spiaggia di Principina, voglio pubblicare dei vecchi scatti scansionati dalla marea di diapositive che ho in archivio. Soprattutto delle capanne che sorgono sempre più fitte camminando verso la foce dell’Ombrone.

Località  la trappola, i poderi dell’ente maremma

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podere santa olga sulla strada della trappolapodere santa olga sulla strada della trappolaTra l’Adige ed oltre il po’ nel mio tragitto di un recente viaggio ho rivisto i numerosi nuclei agricoli abbandonati sulla pianura padana. Alcuni davvero sorprendenti per architetture e dimensioni. Nel passato rappresentavano la vita contadina per un numero molto più elevato di popolazione, impegnata al lavoro nei campi. Dei veri e propri condomini agricoli, talvolta dipinti di rosso, su più piani, con enormi granai appoggiati su un lato e forati da pareti di mattoni impilati ad alternanza. Le campagne si sono poi disabitate per la meccanizzazione del lavoro agricolo, fondendo le proprietà  e lasciando desolate queste antiche aie, nuclei di vita rurale.

Cosa analoga è accaduta in Maremma, CONTINUA…

Nebbie di Montepescali

nebbia-montepescali_02nebbia su montepescali dalla dritta di montemassiDue scatti in realtà  di qualche settimana fa documentano le rare nebbie della nostra terra, presenti per poche mattine all’anno in verità . Bassa esposizione ed un elevato valore sulla maschera di contrasto disegnano meglio i frattali nebbiosi intorno alle colline. Sopra il cappello dei pini, si erige la cortina densa degli strati più bassi.

Vetulonia, corsa dei ciuchi

Domenica 20 si è tenuto il Palio dei Ciuchi. Una festa quasi rovinata dal cattivo tempo, ha piovuto fino alle 18.00, orario della sfida tra le contrade. Fino agli ultimi minuti non si sapeva se sarebbe stata rinviata per “rischio scivolamento asinelli”. Le strade di Vetulonia, compresa quella più grande che conduce al borgo e dove si tiene la corsa, sono tutte in pendenza. Alle finestre erano appesi i pali, cioè i drappi con le effigi della madonna conquistati dalle contrade vincitrici negli anni scorsi; compresi quelli dedicati a Isidoro Falchi, medico e archeologo che alla fine dell’ottocento scoprì al paese il vero nome di Vetulonia.

Mentre mi facevo un panino al bar, uno dei vecchi ha annunciato <<Andiamo ad asciugà  gli asini vaiiii>> La corsa si sarebbe tenuta mezz’ora dopo. Ecco pochi scatti della giornata, alcuni dei quali conquistati dalla torretta della giuria.

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