Quando questa roverella spuntava dal terreno della Val d’Orcia, Re Luigi XIV era alla corte francese da due anni. Galileo Galilei era morto nello stesso periodo.
Toccare le verdissime foglie seghettate di questo albero è come gettare un ponte attraverso quasi 4 secoli. I rami sono cresciuti fino ad imparare a governare la gravità , sviluppandosi orizzontalmente per scoprire la luce; fino a sfiorare la superficie dei campi come il bompresso di prua di una enorme gigantesca nave.Negli anni ’50 ci venivano a parcheggiare, a ballare e mangiare; sotto si svolgevano feste contadine, matrimoni e sagre.
Oggi è il primo monumento verde d’italia protetto dal ministero dei beni culturali. Esattamente come il centro storico di Pienza, il palazzo Piccolomini e il Duomo di Pio II.
Quando l’ho fotografata i rami riuscivano a coprire le nuvole. Mentre annusavo il substrato di corteccie di quercia e faggio, utilizzato per trattenere l’umidità al suolo, un tuono annunciava pioggia anche per lei, dopo mesi di siccità .