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Siena, piazza Salimbeni

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Uno degli impianti di illuminazione architettonica più belli che ho mai visto, è a Siena, piazza Salimbeni. Da qualche mese è stata restaurata nel suo impianto luminoso notturno, valorizzando al massimo le storiche architetture dela piazza, ed ottenendo un effetto teatrale che evidenzia al massimo i contrasti e le linee gotiche-rinascimentali dei tre edifici adiacenti: palazzo Tantucci, Salimbeni e il palazzetto Spannocchi. I tratti del viso dell’economista senese Sallustio Bandini, al centro, sono evidenziati come un ritratto ottenuto in studio. Un effetto che sorprende chiunque passa davanti a questo luogo,  durante le notti senesi. Non per niente il luogo è monumento e sede della potentissima Monte dei Paschi di Siena. Mentre mi schiacciavo al muro del palazzo di fronte per tenere fermo il dorso della macchina fotografica, gran parte dei passanti non potevano fare a meno di passare indifferenti davanti a questo luogo.

Mattina di Marzo

mattinadimarzo.jpgEcco già  Marzo. Giornate sempre più belle e tempo sempre più scarso. Non esiste la mancanza di tempo. Ogni volta che un blogger scrive di essere assente per mancanza di tempo è sempre una balla. Prima o poi arriva sempre un periodo in cui il tempo manca sempre, ed a meno che non si è proprio disoccupati o sfaccendati di professione, si fatica a trovarne per fare proprio tutto ciò che ci piace. Ma il tempo non può mai mancare. E’ una faccenda di priorità  e contingenze di vita quotidiana. E comunque l’assiduità  di una attività  riguarda sempre motivazione ed organizzazione.

Ieri sera all’ufficio delle spedizioni del corriere espresso, ho letto un cartello con su scritto: “Non esistono lavori urgenti, ma solo persone in ritardo”. Verissimo.

La foto è di stamattina presto intorno alle sette, in fondo alla strada di Poggiocavallo a Istia d’Ombrone. Gli strati di nebbia mattutina aumentano la profondità  del paesaggio, aumentando percettivamente distanze e dimensioni. L’automobile parcheggiata nel campo è quel minimale elemento umano che con un dettaglio racconta qualcosa. Perchè le foto devono mostrare e un pò anche raccontare. Il resto si immagina.

Studio hera – foto d'interni

studiohera_03.jpgstudiohera_02.jpgstudiohera_01.jpgstudiohera_00.jpgQuesti sono gli scatti più belli del servizio fotografico negli interni dello Studio Hera, progettato e realizzato da Massimo Viti. Bianchi, colori di terre e rossi per disegnare gli spazi dove lavora un team di geologi. Il dipinto che compare null’ultima foto,  scelto per realizzare il servizio, è uno dei dipinti di Lapo Simeoni ispirati alle centrali eoliche di Murci, a Scansano.

Il progetto, insieme al mio servizio fotografico è stato pubblicato su Europaconcorsi.

Città  di Grosseto

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Due recenti post sono andati perduti con un recente ripristino di backup del sito.

Ecco alcuni scatti tratti da un servizio che andrà  pubblicato sulla guida della Casa Editrice Innocenti.
Sono alcuni tra gli edifici storici cittadini più interessanti.

Il palazzo delle poste, bianco e imponente di tipica impostazione fascista, il palazzo del governo che costò 180.000 lire compreso il terreno e il villino Pastorelli dell’architetto Lorenzo Porciatti, eretto nel 1908. Curioso pensare che si trattasse della lussosissima casa di un facoltoso agricoltore e che quarant’anni dopo sarebbe diventato anche un albergo ristorante con sala danzante. Tutti questi edifici furono eretti in un solo ventennio, intorno alla piazza che era il nuovo ingresso della città . Porciatti, che ha dato il nome alla strada sottostante è lo stesso che ha tirato su il palazzo della provincia accanto al Duomo e il villino inglobato successivamente sopra al bar la vasca.

Bottiglie

bottigliedicasamia.jpgEcco uno scatto che mi piace delle bottiglie sul mio scaffale: fiasco, liquore e punch seguiti dallo spumante scadente per il narghilè, bianco di Pitigliano, Chardonnay, e le bottiglie di regali natalizi.

Buon Natale e buone feste a tutti.

I Mulini di Murci

murci_eolico2.jpgmurci_eolico.jpgFinalmente ho trovato una giornata per visitare le centrali di Murci. L’ultima volta, nel tentativo di raggiungerle avevo scoperto la strada per il castello di Montepò. Ed è infatti dal proprietario di questo possedimento che si erano sollevate le polemiche più dure (polemiche e tribunali) sulla costruzione dell’impianto. Ciò che penso dell’eolico ne ho già  parlato in precedenza, definendoli con il loro vero nome, cioè dei moderni mulini a vento. Tra l’altro delle voci mi hanno suggerito della prossima costruzione di un altro impianto sulla collina dello Sbirro, appena fuori grosseto.
Pubblico due dei pochi scatti che ho fatto sul posto. La vista di questi steli dal basso, toglie davvero il fiato.

Ma quale incubo ombrone

Dopo che la locandina del tirreno aveva scritto la settimana scorsa “PAURA IN CITTA’, mi chiedevo cosa avrebbero scritto oggi. Stamani uscendo dalla porta di casa per andare a lavoro, mentre scioglievo le cuffiette bianche dell’ipod ho avuto come l’impressione di stare al mare. Le onde frangevano col fragore del mare mosso, poco sotto di me, oltre gli olivi. L’ombrone è uscito in golena, dopo altri giorni di incessante pioggia e il mare mosso alla foce che chiude come un tappo il fiume grossetano.

Pure abitando accanto al fiume, è comunque davvero lontano dal sembrare come hanno scritto la mattina dopo, “INCUBO OMBRONE”. Figuriamoci per i grossetani che affollano il centro per le feste dell’immacolata. Se qualcuno si allarma è solo per i titoli alle edicole, di quei giornalisti che rimarrano delusi quando la piena defluisce senza far danni.
Le foto sono dal ponte di istia d’ombrone nel momento di massima piena e una panoramica da casa mia. Il ponte era chiuso al traffico a causa dell’allagamento della Scansanese.

Roccalbegna

sasso di roccalbegna.jpgIl paese di Roccalbegna si trova sotto due alti speroni di roccia, dai quali scaturisce dal Monte Labro il fiume Albegna. Dalla punta acuminata, un sasso cuneiforme che ricorda un enorme nido d’aquila, si gode di una vista verticale sopra i tetti di uno dei più bei paesini della Maremma. Uno strapiombo così verticale che è possibile stare lass๠come se si fosse in aeroplano. La piccola rocca qui, è così alta e posta sulle vertigini del cono di pietra, che durante la scalata sembra piuttosto di salire su un enorme albero. Una scalata quasi ellittica tra radici che affondano nella pietra e anche una grotta che trapassa la roccia a metà  del percorso.

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