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Quando si cercano notizie sulle torri, i fortilizi e gli edifici più antichi delle nostre zone, si scopre non di rado che una volta erano strutture dedicate alla produzione, al deposito o alla difesa dell’industria del sale. Da Castiglione della Pescaia, al fortilizio in mattoni rossi delle Marze, ai locali di piazza del Sale a Grosseto (dove ora si trova una vineria, un pub, e un discopub).

E’ il caso anche della Torre delle Saline alla foce dell’Albegna, costruita intorno al 1450 dai Senesi e ampliata dagli Spagnoli durante il dominio dello Stato dei Presidi. Gli spagnoli vi aggiunsero due bastioni e le torrette circolari sugli spigoli.
Ho visitato questo posto lo scorso Sabato e sono tornato con qualche scatto che allego a questo post.


La fortezza sorge su un luogo strategico, posto sulla via Aurelia alla confluenza con la spiaggia che collega la terra al promontorio dell’Argentario. Era una dogana e una vedetta per la protezione delle saline. E posta anche sulla bocca del fiume dove a monte sorgeva in epoca precedente, la città  di Vulci. Fu il dominio incontrastato di questo centro Etrusco che portò alla fondazione di una nuova città  a soli 4 km dalla foce del fiume. E pare che diventò famosa per la produzione di vasellame e contenitori per il trasporto di olio e vino. Tanto che successivamente in epoca romano repubblicana, le anfore vinarie cotte nei forni dell’Albegna traportarono il vino in tutto il mediterraneo, soprattutto in Gallia.

E questo spiega l’incredibile ricchezza di anfore rinvenute nelle acque intorno a tutto il Monte Argentario che acquisì sempre maggiore importanza strategica per le rotte commerciali del Mediterraneo. Quando questa zona divenne famosa per le saline, l’epoca di maggiore splendore era già  passata quindi da 2000 anni: cioè dal 450 a.C. al 1450, dagli Etruschi ai Senesi, dal vino al sale.

Mentre dalla pineta proveniva una piacevole performance Jazz-Swing di una band in qualche campeggio (SpiderMan di Boublè), abbiamo percorso in bicicletta la sponda del fiume Albegna. Le fornaci romane devono trovarsi dalle parti del luogo dove abbiamo lasciato il furgone, oltre l’abitato di Albinia in direzione Marsiliana. Se cercate maggiori informazioni visitate questo link dell’Università  di Bologna, davvero molto interessante.

Le fotografie mostrano la torre senese-spagnola delle saline, la lingua di sabbia dove abbiamo fatto una sosta al tramonto, un pescatore alla foce dell’Albegna. Con una rete bilanciata da molti piombi a forma di fuso, aspetta sulla sponda di intravedere il pesce o movimenti sospetti sulla superficie: quando ritiene di aver individuato la preda lancia la rete con un movimento rapido ed energico. La rete pesa molti chili e va pulita e piegata dopo ogni lancio. Una bella tecnica, che ricorda metodi antichi e che da al pescatore l’aspetto di un gladiatore.

Guardate dove si trova la torre con Google Earth. La zona è ad alta definizione, se avete installato GE, basta che cliccate sull’icona.geicon