Ecco un’altra incisione in stile d’epoca. Ridisegnata sulla base dello scatto del ponte di San Lorenzo a Merse pubblicato pochi giorni fa, un luogo dal sapore tardo romantico, sulla strada per Siena, in Toscana. La vista ricorda un pò le atmosfere decadenti tipiche della roma tardo ottocentesca.

Un altro tentativo di realizzare con metodi moderni come la fotografia digitale e la tavoletta grafica, tecniche di stampa antiche. Recuperando la sensazione di un lavoro dal forte odore di carta inchiostrata, lastre litografiche, piombo, bulini e punzoni. Il disegno è realizzato a mano libera con una tavoletta grafica, definendo inizialmente  i tratti perimetrali delle figure. I chiaro scuri nelle campiture del disegno sono realizzati utilizzando diverse densità  e direzioni di tratto, dai paralleli, ai tratteggiati, agli ondulati, ai concentrici; a seconda del tipo di soggetto. La tecnica tradizionale consisteva nell’incidere questo tipo di tratti con un bulino su lastre di pietra o acciaio che poi venivano inchiostrate e utilizzate per imprimere il disegno sulla carta. Oggi, questo effetto lo ottengo con pattern vettoriali da me disegnati e che consentono tramite mascherature, di regolare spessori e densità  dei diversi soggetti nella composizione.

I cieli e le terre hanno campiture riempite con tratti paralleli o ondulati orizzontali; i prati, la vegetazione in generale o le rocce hanno gli stessi tratti ma verticali. Figure animate umane o animali prediligono i tratti circolari e concentrici, più adatti a visualizzare elementi dinamici e biologici; in questo caso le linee cercano di seguire l’andamento dei muscoli e delle fisionomie. Brevi tratti paralleli che sfondano i contorni delle figure riescono talvolta a staccare diversi livelli prospettici, aumentando la percezione dei volumi e la tridimensionalità . Infine, sempre a mano libera e con pennelli digitali dalle diverse forme si definiscono meglio i chiaro scuri: un pennello grosso e dai bordi irregolari utilizzato a tratti brevi e casuali riproduce un effetto simile a quello che si ottiene con una spugna imbevuta di inchiostro. Lo stile sbozzato e le imprecisioni che così si ottengono aumentano l’effetto realismo.

Il gioco finale è affidato ai caratteri: l’obiettivo in questo caso è abbattere la regolarità  e la ripetitività  delle font digitali del computer e recuperare la casualità  e l’imprecisione che avevano i caratteri mobili sui punzoni di piombo, talvolta deformando o ritoccando a mano libera alcuni dettagli.  Sorprendentemente, alcuni effetti “moderni” come lo spessore 3d dei caratteri su titoli e annunci “ad effetto” andavano in realtà  molto di moda alla fine dell’ottocento.

Lavorare su grande formato garantisce un alto livello di dettaglio quanto la grafica viene stampata. Di certo l’obiettivo di questo disegno è quello di tornare alla fine, sulla carta.