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Royal Suit al Roselle Terme Resort

termediroselle_01.jpgtermediroselle_02.jpgAlle terme di roselle, camera confortevole con letto zen e doghe ortopediche. Lume di candela sui comodini, finestre rotonde, affreschi. Un lusso davvero sfrenato per un weekend da sogno. Gente famosa, ospiti stranieri, scrittori, grandi gnocche, un andirivieni continuo nei lunghi corridoi incorniciati dai trefoli rossi dei passamano. Il ponte di vetro unisce l’hotel al locale delle saune e delle piscine. Al ristorante sull’ala sud dell’albergo, oggi mi sono fatto un panino col prosciutto. Sono arrivato tardi e le cucine erano già  chiuse.

Verso Scansano

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E’ un anno è mezzo che scatto in digitale e riconosco che non potrei mai tornare indietro. Mi sembra già  una vita che non attendo più gli sviluppi dal laboratorio. E ciò nonostante mi ostino a usare il meno possibile lo schermino lcd sul dorso della Nikon perché distrae dal ritmo degli scatti e tenta la prematura scoperta del risultato. Quasi tutto il meglio che era l’esperienza fotografica con la mia vecchia F-70 continua nell’era del digitale. Lo scatto è più semplice, meno costoso, più trasportabile, facilmente duplicabile. Pochi secondi per moltiplicare le copie elettroniche di un file, altrettanti secondi e facilità  per perdere tutta la memoria storica fotografica:

lo scorso weekend, nonostante due copie di backup aggiornate settimanalmente, ho rischiato la perdita irreparabile di gran parte del mio archivio. Un disastro che è l’incubo di ogni appassionato fotografo, compreso il mio. Ho recuperato 50 dei 60 Gigabyte dall'”immagine latente” sui cluster dell’hd. Posso ritenermi fortunato. Mai succederà  ancora qualcosa del genere. Giuro. La foto delle Marze del post precedente esiste ora solo su questo blog, e non si sarebbe salvato neppure il ricordo se non l’avessi messa su questo sito.

Stampate, stampate, stampate. E mettete tutto in una scatola da scarpe, un bauletto o una cassa.

Pubblico una delle dieci foto che si sono salvate.

Castello di Montepò

Castello di MontepòNel 2005 il parco eolico di Scansano avrebbe deturpato il paesaggio Maremmano. Questa prova incontrovertibile, trafugata sulle colline di Murlo durante un’incursione-lampo durante una domenica di zingarata con panini e vino, dimostra come le esili e lente pale dei mulini abbiano intaccato la purezza del paesaggio collinare. Come le margherite in primavera intaccano la purezza del verde dei prati. Durante il tramonto, rovinato dalla silenziosa e pulita centrale elettrica, un baccano metallico e assordante ha ulteriormente urtato la quiete che regnava in queste campagne, quando i picchetti del tendalino del camper di mio zio si sono rovesciati inavvertitamente dal bagagliaio.

Giornalismo da Youtube

Tre poderi davanti al Parco dell'Uccellina

Nella foto: poche ore prima del tramonto, la collina davanti al parco dell’Uccellina. In mezzo, passava anticamente la via Aurelia, fino al ponte sull’ombrone che ora non esiste più. L’ho scattata dalle colline di Grancia in una giornata di scirocco. Ho poco tempo per le fotografie ultimamente e questa è di un pò di giorni fa.

La riflessione che segue invece, è nata leggendo i titoli delle notizie locali dalle locandine, dove sempre più spesso vedo dedicare spazio alle dicerie e alle voci che escono dal web. Il web racconta il bene e il male, il giornalismo contemporaneo ri-cita il web e va a caccia degli scoop più squallidi.

Il moderno giornalismo è osceno e triste. Il nuovo traguardo redazionale è quello della ricerca su Google. Leggendo le locandine locali è chiarissimo come i moderni redattori vengano assunti per fare ricerche su internet. E’ raro prendere un mezzo per recarsi sul posto a fare un reportage. La benzina costa più delle tariffe adsl. E le notizie scabrose in rete sono già  sufficienti a riempire i giornali di malizie e dicerie. Il reporter è morto, sostituito dagli stessi protagonisti delle notizie…

CONTINUA…

Biciclette incrostate

bicicletta_castiglione_scoglio.jpgLa bicicletta sembra un mostro da estinguere ad ogni costo. Pur piccola che sia, la cittàƒ di Grosseto mostra secondo me una generalizzata insofferenza verso le biciclette. Mezzo che in una cittàƒ delle dimensioni come quelle di Grosseto, dovrebbe essere di uso comune per spostarsi. E per risolvere i problemi del traffico.

E invece il centro di Grosseto e l’arteria Aurelia sono intasati da auto fuoristrada che vanno a prendere i bambini all’asilo. Le biciclette danno noia al traffico automobilistico. E se si vuole proprio andare in bicicletta, qualcuno dovrebbe capire che la bicicletta non àƒÂ¨ utile, ma solo uno svago da usare al massimo lungo le piste ciclabili. Lontano dal traffico che àƒÂ¨ impegnato a intasare e inquinare la cittàƒ per andare a lavoro a poche centinaia di metri di distanza.

L’inspiegata insofferenza per le biciclette si incontra anche nei giardini e negli androni dei condomini. Dove quasi sempre àƒÂ¨ vietato lasciarle, anche temporaneamente solo per recarsi in un ufficio o a visitare qualcuno. Mentre invece nessuno dice niente per automobili parcheggiate in seconda fila, sulle discese, sui passeggi dei viali.

Una visione contraria a quella del buon senso, che forse racconterebbe che in una cittàƒ come questa la bicicletta àƒÂ¨ il mezzo piàƒÂ¹ pratico ed ecologico per recarsi a lavoro.

Nella foto, una bicicletta recuperata dal canale Bruna, a Castiglione della Pescaia

Mari e Monti, Marina e Vetta Amiata

marina_di_grosseto_2.jpgHo sempre voluto organizzare una giornata di vela e sci. Come solo in Maremma si può forse davvero realizzare. Proprio ieri, il giorno dopo una abbondante nevicata, ero fuori in mare mentre a soli 70 chilometri la gente scia sul monte Amiata. Nella foto, le capanne sulla spiaggia oltre la foce dell’ombrone con dietro le colline di Scansano innevate di bianco. Estate e inverno insieme, tanto per distruggere un luogo comune realizzandolo concretamente: non esistono le mezze stagioni. Che poi sono quelle dove non si può fare le cose più belle: nè tuffi dagli scogli nè pattinaggio sul ghiaccio. Nemmeno sci d’acqua e snowboard. Tantomeno piste sul bagnasciuga e pupazzi di neve.

marina_di_grosseto_3.jpgPensate che figata: con partenza tranquilla da Grosseto alle otto della mattina, sarebbe possibile acquistare lo skipass mattiniero al Prato delle Macinaie verso le nove. Farsi tutte le piste del versante Grossetano e Senese della montagna fino alle 12.30, mangiare un panino col cervo e grappino aromatizzato su in vetta “da Paolo” e tornare con calma per le 15.00 al porto di Marina di Grosseto. Dove salpare per una veleggiata verso Cala di Forno. Al tramonto rientro e ormeggio in porto con tè o caffè a bordo.

Nella foto, ho immortalato con uno zoom da 400mm il panorama tra le capanne sulla spiaggia alla bocca d’Ombrone, le alture di Grancia, le colline di Scansano e Roccalbegna e sulla sinistra la Vetta Amiata.

Ormeggio sul Bruna

ormeggio_bruna_1.jpgGuardate questa postazione sul fiume Bruna. Torretta di controllo per gli ormeggi dei gommoni e delle canoe sul canale , deposito per attrezzature nautiche e probabilmente zona di barbecue e braciate. L’ancora appesa al lo spigolo del piano superiore serve probabilmente per bilanciare tutta la struttura !

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