Cronache

Mare di Massa

Ombrelloni Marina
Mica Carrara. Mare di Massa come turismo di massa. A Marina di Grosseto. In dieci anni gli stabilimenti balneari di questa località  sono raddoppiati in dimensioni e in tipologie architettoniche. Uno di questi è costruito con uno scheletro di acciaio e vetrate azzurrate spesse un centimetro. Quando si gioca a carte, dentro, sembra di stare nudi dentro un aeroporto. Come a Tom Hanks in “THE TERMINAL”. Gli architetti sono bravi, niente da dire. Ma l’architettura riguarda gli edifici non le capanne di paglia che tutti sognerebbero di trovare su una spiaggia deserta. Ormai il lusso di stare al mare significa fruire di una struttura che ha ancora le cabine di legno con la vernice scrostata, il bar con la sabbia in terra, i lampadari di carta, il flipper e soprattutto una spiaggia. Libera e con la sabbia.
Il mare di ombrelloni sopra è più bello da vedere che da vivere.

Scimmia in notturna

Scimmia in notturna b&w

La sera prima della regata Marina di Grosseto –> Formiche –> Marina di Grosseto. Mattina del 1 Luglio.

 Alle 6.08 am ho lasciato il porto per andare a prendere il mio equipaggio al porto di Marina di Grosseto.
La regata che si è svolta allo scoglio delle formiche è stata un massacro sotto al sole. 8 ore, una oltre tempo massimo, sotto un sole cocente che non ha avuto pietà . Non è bastata crema solare del 20, magliette e nemmeno un sombrero. Un sole che scotta come quasi mai ricordo. La regata delle formiche sono 18 miglia lineari di percorso. Ma con il vento contro la prua, i conseguenti bordeggi e il ritorno all’ormeggio di Castiglione della Pescaia, avremmo percorso almeno 40 miglia.
Che bello, la distanza dell’Isola di Montecristo. Davvero fuori da quelle che si possono chiamare rotte costiere.

Il vizio della misura media

skiantosInteressarsi alla politica è un pò come una malattia che ti allontana dalla giovinezza. Se cominci un minimo ad interessarti alla politica – quella mediatica perché ormai è solo spettacolo – significa che stai diventando troppo grande. Una malattia inutile che da spensierato spettatore di cartoni animati e frequentatore di concerti degli Skiantos, ti trasforma in passivo spettatore di dibattiti televisivi.

Quale inutile attività . Dedicare del tempo ai comizi televisivi per capire chi ti rappresenta, o per trovare conferme sulle tue ideologie è assolutamente inutile. Pura informazione di intrattenimento che però annoia. La curiosità  dell’evento politico sulla prima pagina del giornale serve solo come distrazione, insieme al caffè e alle sigarette sul tavolo del bar. L’ipocrisia della politica supera ormai ogni confine. Nel teatro della politica si può dire tutto e il contrario di tutto.

Basta porre un contrasto, a qualsiasi argomento, anche il più limpido e naturale. Per sollevare l’ombra del dubbio anche sulle certezze o i bisogni veri. Il peggior fenomeno è quello di regolarsi adottando il pensiero moderato. La soluzione media, quella che ti fa credere che la verità  sta nel mezzo, è assolutamente improduttiva. Se qualcuno fa qualcosa nella direzione giusta, basta sollevare la tesi del catastrofismo e ammonire l’armageddon economico. E viceversa. Il metro personale di ognuno di noi per ponderare gli eventi politici dell’attualità  viene alterato dagli ammonimenti catastrofici e le nostre considerazioni risultano alterate e viziate da uno squilibrio di elementi nell’informazione. E’ come quando in meteorologia si annunciano temperature sopra o sotto la media della stagione: non significa quasi niente. La media non è una misura reale è un’interpolazione. Nell’informazione diventa manipolazione. Una lotta a chi spara la strumentalizzazione più grossa.

La scelta mediana mette in dubbio la quiete e la catastrofe, il paradiso e l’inferno, la merda e la cioccolata. Il risultato è che la guerra politica diviene aspra e senza fine, i meccanismi della democrazia e dell’economia si inceppano. L’intorpidito sintomo di questa situazione è un risultato elettorale senza vinti ne vincitori, dove il dubbio si amplifica e il potere spettacolare dei catastrofismi aumenta.

Mettere in dubbio l’olocausto è un esempio di strategia del contrario. Nessuno certo sentirà  il coraggio di sbandierare troppo questa tesi. Ma l’innesco del dubbio scatta. E forse qualcuno potrà  anche essere minimamente sfiorato dal dubbio che non fu una cosa poi così grave. E’ il pensiero del <<Se qualcuno ha il coraggio di sostenere una tesi così ardita e contraria daltronde qualcosa di vero deve esserci.>>

Sollevare la cortina dello spettacolarismo e dell’esagerazione è l’ultima arma di chi non ha niente più da giocare. La catastrofe è divenuta un testimonial perfetto dei politici: quando la si evoca tutti le credono. E chi non è daccordo. << Sentito ? Andremo alla catastrofe. Facciamo qualcosa per evitarlo, anche a scapito della salvezza. >> E’ una nebbia dalla quale è difficile distinguere le conclusioni oggettive e pertinenti.

Meteo Bislacco, regata annullata

Castiglione e Pescherecci Mare mosso a Castiglione Luna bianco rossa.
La consueta regata del Memorial Emidio Anelli “Marina di Grosseto – Porto Azzurro, Elba” è stata rinviata per cattivo tempo. Giornata stupenda, ma bollettini tempestosi per la Domenica. Giorno seguente nel quale si svolge la manche di ritorno.
La foto di sinistra è proprio di ieri mentre il mare mosso è quello della settimana precedente. Infatti la tempesta promessa, oggi davvero non si è vista. La meteorologia in Maremma è sempre bislacca e bugiarda. Ma basta il dubbio per non partire.

C’è chi si è inventato anche la Luna Bianco-Rossa per festeggiare il Grosseto in B. L’entusiasmo prima che la barca giuria annunciasse <<Regata annullata, fate quello che vi pare>>. Un pò di tifo, qualche foto, brevi ingaggi. Il video lo ha registrato Federico con una fantastica camerina montata sui tubi del candeliere, in vari punti della barca. Registrare le fasi salienti delle regate sarà  davvero emozionante. Alla prossima.

Melagrana #2

melagrana

Prima che scappo ancora, il post di Valentina mi ha ricordato di questa foto che ho scattato circa una settimana fa, ed ecco che in coda aggiungo alle sue, un’altra. Perdonate la mia assenza durante questi giorni, è davvero un periodo pieno di impegni, tra lavoro e studio.
Non che voglia spiegare l’assenza con la mancanza di tempo. Il tempo per scrivere due righe si trova sempre. E quindi è più una questione di pigrizia o di attenzione. Le giornate piene di impegni distolgono più che altro l’attenzione, più del tempo concreto per dedicare un breve riflesso in parole. Che volendo, si trova sempre.

La melagrana, il mio frutto preferito: in questi giorni se ne trovano in abbondanza e non è raro scavalcare i giardini per andarle a rubare. Quasi sempre inutilmente, dato che la maggior parte delle volte restano sugli alberi fino alla fine della stagione. Troppo aspre e troppo difficili da “sgranare” per la maggior parte delle persone. Un frutto che richiede tempo.

Buffo che che si diffondano anche da noi termini anglosassoni come “slow food”. Che definisce un modo di mangiare che ci è sempre appartenuto. Slow food ? Macchè. Lo slow food da noi deve continuare a chiamarsi “pasto con piatto di porcellana su tovaglia a quadri con vino e salsiccie”! Mandate al diavolo i giornalisti culinari della domenica.

Questo weekend forse vado alla Biennale di Venezia.

Cassette sul cruscotto

cassette sul cruscotto.jpgDavvero poco tempo per scrivere sul blog. Pubblico questa foto fatta oggi tornando dopo qualche ora di mare a Castiglione della Pescaia. Altro che lettore mp3… ma vi ricordate quant’era bello riempire il cruscotto con le musicassette ? Tutte quelle confezioni rigate che facevano fracasso nel cassetto sotto all sedile, il gusto di trascorrere il viaggio consultando le copertine o leggendo le calligrafie blu dei titoli scritti a mano sulle etichette a righe. LATO A, LATO B, i titoli più lunghi che per mancanza di spazio giravano intorno all’impaginazione. Il passeggero godeva di un quadro visivo completo dei gusti musicali del conducente, e sul cruscotto aveva una specie di men๠da juke-box dal quale poteva scegliere. Il cd di mp3 è invece una casuale playlist masterizzata all’ultimo momento prima di partire, senza titoli e senza colori, in regime assoluto di scelta: non c’è possibilità  di scartare il cassettone, schiacciare “EJECT” e ribellarsi ai gusti del conducente. Che continua invece a selezionare “NEXT” dalla ghiera intorno alla leva delle frecce…

Conchiglie russe

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16 giorni di viaggio. Quanto dovrei scrivere per essere minimamente soddisfatto di un qualcosa che si avvicina ad un reportage.
Il bello delle fotografie è che riescono a raccontare dentro ogni singolo scatto una quantità  di argomenti che occorrerebbero decine di pagine per essere scritti. E senza cancellare il punto di vista dell’autore: la foto è insieme soggettiva e oggettiva, omodiegetica e eterodiegetica.

Le foto:
– La città  di Nizhny Novgorod durante la pioggia che ho incontrato i primi giorni.
– Un carretto con botte di Kvass, bevanda alcolica fermentata dal pane e da sempre molto popolare in Russia e nei paesi dell’est. Queste botti di giallo vivo custodite quasi sempre da grasse anziane con il fazzoletto in testa, si trovano agli angoli delle strade più importanti, vicino alle stazioni o nelle piazze.
– La stazione di Vetlujskaya. Treni, stazioni, finestre, autobus e il basilico sono quasi sempre blu.
– Io alla stazione fluviale di “Bor” distretto cittadino sull’altra sponda del Volga.
– Viaggio in treno tra Vetluskji e Niznij Novgorod: la flotta di treni russi è composta da carrozze vecchissime cromate d’acciaio e carrozze nuovissime con schermi al plasma; sempre pulitissime e con bottigliette d’acqua, succhi di frutta, tè e cioccolatini sul tavolo, per ogni passeggero.
– Vecchio fumatore durante la sosta per riparazioni alla stazione di Semenov.
– La fermata della Mashrutka a Leontievo. La Mashrutka è come un autobus tagliato a metà  per dimensioni, sempre ammaccato e con i pannelli divelti. Ve ne sono a migliaia in tutte le strade e non hanno limiti dichiarati per il numero di persone traportabili…
– Villaggio sul Vetluga
– Capre nel paesino di V.Lopatino
– Vecchio trattore. Questo posto era un Kholkoz agricolo socialista. Mi ha detto un amico che lo stesso trattore era importato in Maremma negli anni del comunismo.
– Un anziano pettina la barba del cane, Dic.
– Anse sabbiose lungo il fiume. Le spiagge sono grandi, bianche e pulite.
– Mosca poco dopo il tramonto, sulla “Tverskaya” che conduce alla piazza Rossa.

CONTINUA…

Conchiglie dal lago

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Su questo blog si parla solo di Maremma. Col cavolo.
Con la scusa che le conchiglie trasportate dal mare arrivano anche da spiaggie più lontane, voglio portarne qualcuna dalle rive del lago Maggiore e del fiume Ticino. Tra Piemonte e Lombardia, dove mi ha portato ieri un viaggio di lavoro e davvero a un passo dalla Svizzera.
Due giorni, affrontando 12 ore di viaggio in auto e un caldo pazzesco, superiore anche a ll’afa siciliana: come ci hanno detto gente di Palermo ma anche di Napoli in visita da queste parti. Eppure da questi 37 gradi si avvistavano le nevi del Monte Rosa! …
CONTINUA…

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